Voglio sognare un mondo migliore dove il diritto
al lavoro, alla casa, all’istruzione non sia un privilegio di pochi! Apro
gli occhi e vedo persone che lottano per garantire almeno un pasto ai propri
figli ed altre che vivono nell’insaziabilità.
Osservo la realtà e vedo persone che non
guardano oltre'' se stesse'' e vivono condizionate da
una società consumistica nella quale il potere è dato dalla ricchezza e dal
prestigio sociale. In tale contesto, il fine dell'agire non è più l'uomo, ma il
consumismo che induce alla soddisfazione immediata dei bisogni e dove i rapporti sociali sono vissuti velocemente in quanto la
società chiede profitto, efficienza e velocità.
Sono, soprattutto, i giovani a subirne le conseguenze in quanto essi si rispecchiano in una cultura del “successo ad ogni costo” dove sembra lecito raggiungere
i propri scopi anche attraverso delle scorciatoie.
E' ovvio che le nuove generazioni si pongono
delle domande: ''Perchè complicarsi la vita mediante sacrifici e impegnarsi
nelle relazioni che richiedono onestà,coraggio della verità ?
Non è più facile mediante un social network
pubblicare un post o mettere un mi piace a'' uno stato'' anziché guardare negli occhi un amico e chiedergli ''
qual è il tuo sogno''?
C'è chi sogna per realizzare i propri diritti,
C''è chi sogna per realizzare un mondo migliore,
C'è chi sogna per realizzare se stesso,
C'è chi sogna ad occhi aperti.
Mi domando se l'uomo è nato per soddisfare
esclusivamente i bisogni materiali o per assaporare anche quell’anelito di
infinito presente in ogni anima?
Sicuramente, ogni uomo anela ad una vita
soddisfacente, ma l'assuefazione a meccanismi abitudinari non permette di vivere con
consapevolezza e di gustare il sapore delle gioie semplici.
Costruire un progetto di vita richiede un
impegno graduale proprio come si edifica una casa, soltanto se
sperimentiamo percorsi di condivisione
che fanno ascoltare i prori bisogni interiori senza calpestare i diritti
altrui arriveremo“ una pietra dopo l'altra''
a costruire su basi solide i
rapporti umani.
M.Matitito