Gli “amici di strada”sono quei “ piccoli ” fratelli che incontriamo sul cammino tracciato dal Signore, coloro che hanno perso tutto, talvolta persino la propria dignità di persona, che vivono per strada, che poggiano il capo sul caldo asfalto o su terra arida d’estate e su un marmo freddo o nel fango d’inverno
Il gruppo “ amici di strada “ nasce in maniera del tutto spontanea a seguito di un amichevole e fraterno incontro tra due persone di parrocchie diverse, una di S.Antonio a Posillipo e l’altra, di vocazione francescana, diacono presso la parrocchia S. Maria di Piedigrotta, entrambe in Napoli.
Non ricordo in quale precisa circostanza ci conoscemmo ma forse fu ad uno degli incontri decanali dei responsabili Caritas parrocchiali. Ma ciò che conta è che entrammo subito in armonia e spinti dal desiderio di mettere in atto il Vangelo, dal desiderio di creare fraternità e comunione tra realtà parrocchiali diverse, andando a considerare la forte crescita di povertà nella nostra città, decidemmo di dedicare un po’ del nostro tempo alla CARITA’ attuata in maniera concreta, secondo le parole di Gesù, attraverso quelle opere di misericordia che oggi andrebbero riscoperte e rivalutate : DAR DA MANGIARE, DA BERE, VESTIRE, PARLARE, INCORAGGIARE, FARE AMICIZIA, PREGARE nel nome di GESU’ (Mt. 25, 35-36).
I destinatari sono quei “ piccoli ” fratelli che incontriamo sul cammino tracciato dal Signore, coloro che hanno perso tutto, talvolta persino la propria dignità di persona, che vivono per strada, che poggiano il capo sul caldo asfalto o su terra arida d’estate e su un marmo freddo o nel fango d’inverno. Questo è lo scenario che ci si presenta davanti quando andiamo verso di loro, AMICI DI STRADA, che ci attendono per ricevere una bibita calda o fredda che sia, una vaschetta di pasta preparata con la mano del cuore, un libro, una parola, una stretta di mano. Talvolta incontriamo persone, ferite dalla vita, lontane migliaia di chilometri dai loro Paesi, che si lasciano vincere dalla disperazione e si abbandonano all’alcole o alla droga, distese in terra prive di coscienza, di quella forza vitale che consente di proseguire il proprio cammino benché impervio e privo di ogni visuale.
Nel guardare questo scenario è nata la missione AMICI DI STRADA nel settembre del 2009.
Entusiasti di poter fare una piccola cosa ma comunque di portare un po’ di sollievo a questi nostri fratelli, abbiamo iniziato in due, poi in tre ed ogni quindici giorni ci accorgevamo che il numero delle persone che si affiancavano a noi cresceva. Facemmo un momento di riflessione per capire quando e come era il caso di intervenire e dopo un attento esame del territorio e della presenza di altre realtà di volontariato decidemmo di dedicare ogni lunedì sera (incontro con gli amici di Posillipo e partenza da Chiesa di Piedigrotta alle ore 21,30) a queste persone che proprio in quel giorno sono visitate solo da un altro piccolo gruppo proveniente da Marano, accompagnato dal proprio sacerdote.
I Vangeli, che costituiscono un dono del Signore, ci sono stati donati perché noi diventassimo quei protagonisti narrati nelle sue parabole, nei suoi racconti di fatti reali da Lui vissuti nel corso dei trenta-trentaquattro anni che hanno preceduto la Sua morte e risurrezione. Credo che i Vangeli siano giunti sino a noi perché noi arrivassimo a riconoscerci in quei personaggi per poi prenderci cura di Colui che troviamo sulla strada, tramortito dall’alcol o dalla droga, tramortito dalla sua stessa vita e dal vuoto incolmabile che qualcun altro nel corso della sua esistenza gli ha procurato. Che bello quando riusciamo a vederci, a specchiarci in coloro che nel Vangelo appaiono ciechi di fronte alla miseria umana. Un grido sembra sprigionarsi dalla nostra anima perché Dio ci guarisca e ci dia la forza di tendere una mano a chi è lasciato sulle strade dell’indifferenza totale di un mondo che sembra aver abbassato il volume della radio di Dio, e nonostante questo mondo sia pieno di antenne paraboliche non riesce più a percepire o a volersi sintonizzare sulla frequenza “ Gesù Cristo ”.
All’inizio partecipavano con tanto entusiasmo anche un medico ed un avvocato che si prestavano ogni qualvolta si presentava una particolare necessità o stato di salute precario; preziosa quindi è risultata la loro opera dal momento che quando ci è capitato di chiedere soccorso al 118 per persone in grave stato di salute ci veniva risposto che la legge non prevede interventi di questo tipo e che gli addetti possono intervenire solo in casi “estremi ”. Forse questi casi sono quelli che precedono la morte ?
Invece avendo al nostro fianco queste persone competenti tutto ci appariva più semplice e di facile risoluzione, potendo usufruire dei loro consigli ed agire di conseguenza.
In ogni caso il gruppo va avanti e oggi è composto da tantissime persone giovani, anziani, donne e uomini, persone consacrate e laici che credono nell’amore; non ci sono limiti di provenienza, di zona, di alcun genere e ciò che si guarda è l’umanità sofferente a cui noi cristiani siamo chiamati a dare un motivo di speranza. Così la voce che esce dalla nostra “ RADIO-COSCIENZA ” ci dice di resistere, di essere tenaci e perseveranti in questa missione, di renderci protagonisti contro la presenza del male, senza attendere la legge con le sue iniquità, ci dice di farci BUONI SAMARITANI lungo il cammino preparatoci dal Signore.
I risultati appaiono evidenti e commoventi soprattutto quando mi soffermo a guardare persone che dicono “ fermiamoci un attimo in farmacia perché vorrei comprare delle medicine per quel fratello in difficoltà ”. Questo è il momento più bello della nostra missione perché ci permette di contemplare l’amore che Gesù pone nel nostro cuore, cambiando il nostro cuore e rendendoci parte della Sua esistenza. Questa è già CARITA’, tutto il resto viene da sé dove e quando lo Spirito vorrà; Non spetta a noi costruire cattedrali nel deserto, ma continuare con semplicità questo piccolo progetto di vita cristiana.
E il vento soffia perché oggi questa missione “ AMICI DI STRADA ” non appartiene più a poche persone ma a tutta una COMUNITA’; infatti oggi cinque famiglie a settimana preparano, con la mano del cuore, il cibo per i nostri fratelli bisognosi che andiamo ad incontrare il lunedì, portano indumenti e quanto altro viene richiesto. Soffia quando questi nostri fratelli ci riconoscono quando ci avviciniamo a loro e ci chiamano per nome mettendo nel nostro cuore e nelle nostre mani le loro esigenze anche quelle più immediate (vestiario, medicinali, consulenze legali, ma … mai, mai soldi).
Altre volte dobbiamo sperimentare anche la sconfitta, la nostra impotenza di fronte alle miserie umane che si manifestano quando un nostro fratello diviene incapace di reagire, di aprirsi alla misericordia di Dio, di dare una svolta definitiva alla propria vita e quindi ricade nuovamente nell’alcol, nella droga.
Ma ciò non ci scoraggerà più di tanto perché continueremo a servire il Signore, nei limiti delle nostre possibilità, nel ricordo e nell’attuazione delle sue dolcissime parole “ ogni volta che avete fatto queste cose ad uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me ” (Mt. 25, 35-46).
Grazie Signore !
Gianni Improta
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