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sabato 23 aprile 2011

Il Francescano Oggi - terza parte


Se oggi San Francesco tornasse, che tipo di persona sarebbe, come si comporterebbe? Che cosa direbbe? Come potremmo riconoscerlo? Questi sono solo alcuni interrogativi che ogni giorno in molti ci poniamo unitamente ad altre domande che seguiranno nel presente articolo. Attraverso il sentiero riflessivo che percorreremo insieme nel corso della lettura di questo affascinante contributo ritroveremo il senso di appartenenza alla nostra scelta di vita e recupereremo quel comune senso di smarrimento trovando il piacere e la gioia della nostra chiamata missionaria nel nostro tempo.


LA TESTIMONIANZA NEL NOSTRO TEMPO
La nostra Regola all’articolo 15 – Capitolo II FORME DI VITA, ci ricorda: “ Siano presenti con la testimonianza della propria vita umana ed anche con iniziative coraggiose tanto individuali che comunitarie, nella promozione della giustizia , ed in particolare nel campo della vita pubblica impegnandosi in scelte concrete e coerenti alla loro fede.
Signore comanda il tuo servo Ti ascolta: Ogni terziario francescano, quindi quale laico fedele è chiamato alla testimonianza in ogni struttura del mondo.
La testimonianza comporta di esporci a prove grandi e piccole, trovando forza ed ispirazione nel Vangelo ma in particolare assumendo con competenza e responsabilità ogni opera lavorativa professionale, familiare, sociale o politica ed ecclesiale. In questo mondo, ove sono presenti tanti e grandi maestri, si avverte la necessità della presenza di più testimoni di vita, con fatti e con parole.
Le nuove vie di comunicazione (internet e tecnologie) rendono più fredda ed appiattita ogni forma di apostolato. Sempre più difficile diventa mantenere il passo dei tempi. Da più parti si avverte la necessità di trovare “nuove forme di creatività dinamica pastorale” e sempre di più si sente la necessità che il Francescano del 2000 deve adeguarsi ai tempi.
Di recente in molte fraternità si ipotizzano nuovi metodi di dinamica pastorale da sperimentare o in alcuni casi già in corso di sperimentazione, che hanno come obiettivo la valorizzazione delle idee positive della nostra fede negli ambienti di lavoro, incidendo con la testimonianza dei valori evangelici nel tessuto della società e nel mondo culturale del nostro tempo.
Un esempio è quello dell’ invio di SMS o e-mail destinati ad incontrarsi in preghiera o altro….., che spesso utilizziamo già da tempo.
Le ipotesi emergenti sono molte ed affascinanti, e molto rispondenti alle nuove esigenze delle nostre fraternità, quali ad esempio:
 - Riorganizzazione di incontri esperenziali con esperti di specifiche materie, con conferenze e filmati;
- Creazione di servizi sociali, offrendo anche servizi professionali ai più bisognosi ( ad esempio: mense per    bisognosi, centri di ascolto, consultazioni mediche ed orientamenti di carattere giuridico);
- Confronti con altre realtà religiose, sociali e scientifiche;
- Costituzione di siti internet ed E-Mail per una diffusione informatica in rete telematica della nostra pastorale francescana;
- Realizzazioni di mostre, concorsi ed attività ricreative con obiettivi di confronto e promozione.
Gli obiettivi mirati sono difficili, ma se vogliamo suscitare il desiderio di avvicinare a Cristo, con atteggiamento di conversione, le parole non bastano, infatti le stesse per essere credibili devono sempre trovare conferma nei fatti coerenti.  Dalla preghiera alla formazione e dal dialogo occorre pensare alla strada, alla missionarietà, accettando la sfida.
La nuova evangelizzazione deve trasformarsi in sfida, ma ciò richiede in primis un nuovo stile di vita, un cambiamento di mentalità ed un atteggiamento continuo di conversione, nel servizio ai fratelli, come modalità formativa e nell’impegno di promozione umana e missionaria, andando verso gli altri.
Il volto delle nostre fraternità chiamate ad essere accoglienti e missionarie, dipende da ciascuno di noi. In questa missione ognuno di noi ha un compito ed un ruolo ben preciso, voluto dal Signore.  Perché ogni battezzato è profeta e deve improntare la sua vita ai doni che ha ricevuto, testimoniando nella pratica quotidiana la parola di Dio. E’ questo il tipo di eroismo che ci viene chiesto, mettendo in gioco la nostra credibilità ed autenticità di cristiani. Non è facile scontrarci con l’egoismo, con il perbenismo, con il tornaconto immediato. Certo, ciò ci fa apparire scomodi, può suscitare la derisione, l’insuccesso, e in certi ambienti anche l’esclusione o subdole forme di martirio moderno, ad opera di chi si approfitta della buona fede del laico francescano.
Ma non dobbiamo temere,perché mentre la Giustizia degli uomini ha tempo limitato, quella di Dio ha secoli a disposizione. Ma occorre coraggio, il coraggio della fede e la determinazione della consapevolezza di essere nel giusto per sfidare il “Si dice” quotidiano.
Andare controcorrente non è facile, solo chi si fa strumento del Signore può di volta in volta, con coerenza, seguire la sua strada. Il percorso può presentarsi rischioso, può presentare strane incognite, ma è il solo percorso che può dare senso al nostro cammino esistenziale. Come San Francesco ha insegnato, non dobbiamo dimenticare “che non c’è predica più efficace del buon seminato, perché gli uomini seguono più l’esempio che la parola, per quanto abile e convincente. Occorre un seme nuovo….per un nuovo raccolto!
Il dato conclusivo di questa relazione è che il Signore si avvale di molti uomini per realizzare i suoi progetti di salvezza, e che quando c’è l’amore anche i più tristi inverni dell’esistenza umana possono trasformarsi in dolci primavere…. Perché più si conosce e più si ama, perchè chi ama viene sempre amato e non è mai solo……. .
La Sorgente della Testimonianza. “Se il Cristo non è risorto….in noi…. vana è la fede”.
Se oggi San Francesco tornasse,….? Se fosse già tra noi, ….in ciascuno di noi?
Chi sa amare l’altro in modo disinteressato sa quindi anche donarsi.
Perché i doni del sapere non sono beni personali, ma doni del Signore, e se gratuitamente hai ricevuto, gratuitamente donali, insegnando ciò che hai imparato dal mondo.
Perché nulla è poco se offerto con amore. Gv.13,35. : Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri. Questa è la nostra Missione come discepoli, questa deve rimanere in noi e per noi la nostra stella Polare nelle notti scure del nostro vivere.  La Forza delle nostre preghiere e la forza dei nostri sentimenti alimenteranno le luci tutte dell’universo e di tutte le stelle e forse dall’alto un'altra luce forte e calda riscalderà le nostre speranze: il sorriso di Cristo!
Grazie Signore! .... per il grande dono della Fraternità e per il sorriso che ci offri attraverso i Fratelli
Manlio Merolla

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